Che manager vorresti essere?

Un leader carismatico? Orientato ai risultati? All’innovazione?

 

Non hai scelta, puoi essere solo ciò che sei. Quello che puoi fare è sviluppare al meglio le tue inclinazioni naturali. Questo è ciò che normalmente ti viene detto.

In realtà dentro di te convivono vari stili manageriali, che in modo spontaneo attivi di volta in volta in funzione della situazione in cui ti trovi, ma ce n’è sempre uno prevalente sugli altri.

Per essere un dirigente o un professionista capace di ottenere le migliori performance devi essere capace di attivare con la medesima facilità ed efficacia tutti gli stili manageriali in funzione della persona o del gruppo di lavoro che hai davanti.

 

 

Come?

In primo luogo, devi capire qual è il tuo stile manageriale naturale, quello che utilizzi spontaneamente.

Poi devi imparare a comprendere stati d’animo e inclinazioni caratteriali delle persone che dirigi. Devi imparare a tracciarne un profilo emozionale e relazionale.

Fatto questo dovrai imparare vari linguaggi espressivi, relazionali, tipici dei diversi stili manageriali per poterli usare in modo corretto in funzione degli obiettivi che desideri raggiungere con le persone con cui lavori, siano esse parte del tuo gruppo di lavoro o di livello superiore al tuo.

 

 

Ti sembra difficile? Niente paura, te lo insegniamo noi.

Quello che vedi di seguito è un modello molto diffuso che descrive i principali stili manageriali, quello dei “social styles”

Si tratta di un modello di analisi classico, molto in usato negli Stati Uniti, che raggruppa su un quadrante le aree nelle quali è possibile collocare il profilo di uno stile manageriale in funzione degli atteggiamenti assunti da un dirigente.

  1. Il DRIVER che è focalizzato sui risultati ben rappresentati nella bottom line e che è portato all’azione.
  2. L’EXPRESSIVE che, attraverso la sua capacità comunicativa e la sua visione di lungo periodo, vuole influenzare ed avere l’ammirazione degli altri.
  3. L’ANALYZER che tende al controllo dei dettagli e dei processi ed alla stabilità come metodi per l’ottenimento dei risultati.
  4. L’AMIABLE che con la sua capacità di ascolto e di interpretazione dei bisogni sa creare relazioni stabili e di grande collaborazione.

Naturalmente ciascuno di noi, come abbiamo detto, ha in sé tutte queste capacità pronte per essere usate nelle giuste occasioni, ma le usiamo in modo del tutto inconsapevole e spesso trascuriamo di porre la giusta attenzione ai nostri interlocutori, al modo in cui questi si rivolgono a noi.

È utile invece saper interpretare i comportamenti e i posizionamenti degli altri in questo quadrante, per due ragioni:

  • la prima è che interpretando lo stato d’animo delle persone meglio si riesce a capire dove vogliono arrivare, cosa intendono intimamente dire con le loro affermazioni;
  • la seconda è legata al fatto che ogni stile ha un suo linguaggio particolare e, se desideriamo influire su qualcuno, la miglior cosa che possiamo fare sarà quella di usare il suo stesso linguaggio e non di rimanere autocentrati sul nostro.

Lo studio dei “social styles” è utile per posizionare noi stessi nel quadrante, in modo da essere consapevoli del nostro stile ed essere pronti a cambiarlo in funzione delle necessità.

Il quadrante ci aiuta a decifrare il pensiero del nostro interlocutore filtrando quello che dice in relazione al suo comportamento.

Il nostro lavoro, qui a Coaching for, è insegnare tutto questo. Abbiamo elaborato il percorso didattico per Manager orientato al Management Coach proprio per questo scopo.

Il nostro percorso formativo:

  • esplora a fondo le caratteristiche di ciascuno stile, le sue parole chiave, i suoi valori, le sue priorità e i comportamenti che è bene evitare o favorire per ottenere un risultato con ciascuno di essi;
  • propone un “assessment”, affinché il partecipante diventi consapevole del proprio stile prevalente;
  • esplicita la connessione fra stile comportamentale e comunicativo, fornendo un modello di linguaggio di tutti gli “stili” e la chiave per un miglioramento della propria comunicazione e della propria influenza su di essi.

Al termine del master molti manager hanno riferito che se avessero avuto questo modello in precedenza molte relazioni critiche, spesso con i loro capi, sarebbero andate in ben altro modo e che sarebbero riusciti, non solo a superare incomprensioni, ma a volgere a loro favore la situazione ottenendo una crescita personale e risultati migliori.

Nel nostro percorso formativo, il Master in Manager Coach, diamo molta importanza alle modalità comportamentali che ci consentono di ottenere dagli altri ciò che per noi è importante e di non farci prevaricare nelle relazioni. La vita quotidiana è poi un’ottima palestra con cui allenare questa modalità comportamentale.

Nel corso del nostro Master si impara il valore dell’iniziativa, del controllo, dell’autonomia e di quanto sia cruciale avere sempre una visione d’insieme.

Ma oltre a questo, cos’altro serve per influire sull’interlocutore e perseguire un risultato?

C’è una rosa di elementi da conoscere. Alla portata di tutti ma che pochi conoscono e mettono in pratica.

Nel nostro percorso didattico per diventare Manager Coach insegniamo quello che serve per diventare un manager che ha il pieno controllo della propria posizione e delle relazioni in cui è inserito.

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E’ gratuita.

Ti renderai conto da solo com’è facile poter crescere e raggiungere i tuoi obiettivi muovendo le leve giuste al momento giusto con clienti, superiori e colleghi.

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